Il matrimonio di Manuela e Federico

Manuela aveva appena iniziato il liceo quando assieme alla madre è entrata per la prima volta nella nostra pasticceria per fare colazione. E’ stato l’inizio di una bellissima amicizia durante la quale abbiamo potuto vedere questa ragazza crescere, diplomarsi, diventare donna, laurearsi e iniziare con successo la sua carriera professionale. Tanti appuntamenti che ha sempre scelto di festeggiare con i nostri dolci. Fino alla scelta della torta per il suo matrimonio con Federico.

Per raccontare come sia iniziata la storia di Manuela e Federico possiamo dire che il loro amore sia letteralmente sbocciato. Infatti lei affianca il padre nella gestione di una piccola ma prestigiosa azienda florovivaistica che esporta in tutta Europa mentre lui lavora come fotografo freelance per diverse testate di piante e giardinaggio. Si sono conosciuti nel 2015 nell’esposizione floreale che si è tenuta quell’anno a Firenze, perciò se in ogni matrimonio i fiori hanno un ruolo importante nel loro caso saranno l’elemento che influenzerà ogni aspetto di questa occasione. A partire dalla scelta del luogo dove si terrà il pranzo di nozze: uno spazio ricavato nel vivaio della famiglia di Manuela.

Non è necessario descrivere alla coppia le nostre torte. Da quando ci conosciamo Manuela ha avuto modo di conoscerle tutte e la scelta cade immediatamente su una charlotte di mousse al pistacchio con una crema bavarese alla vaniglia del Madagascar.

Vista l’importanza dei fiori suggeriamo di sostituire i tradizionali riccioli di cioccolato al latte con delle decorazioni floreali in pasta di zucchero, in ostia o in pasta di mandorle ma la proposta viene respinta. Infatti i fiori non devono essere una parte della torta ma deve essere la stessa torta a rappresentare un fiore.

La scelta del modello a cui ispirarsi dipende per Manuela e Federico da una combinazione di gusti personali, estetica, facilità di riproduzione con i nostri ingredienti e mezzi e, non ultimo, il messaggio che trasmetterà implicitamente agli invitati. Infatti per chi lavora in questo ambiente è importante non trascurare la florigrafia, il linguaggio dei fiori. Ci raccontano che, anche se molto belli, fiori come la peonia o il girasole rappresentano rispettivamente la vergogna e la falsità. La scelta deve essere quindi meditata perché una gaffe non sfuggirebbe agli ospiti.

Rassicuriamo Manuela e Federico sugli aspetti tecnici del lavoro. Non c’è opera della natura che la pasticceria non sia in grado di copiare mentre, è il caso di dirlo, è difficile che il mondo vegetale riesca a riprodurre capolavori creati con latte, uova e farina. Decidiamo quindi di spostare il brain-storming sulla scelta del modello a cui ispirarsi nel loro ambiente di lavoro. Nei vivai dove trascorrono le proprie giornate non mancheranno le idee. Esistono circa 400.000 tipi di fiori nel mondo e per fortuna la maggior parte trasmette un messaggio positivo. Questo ci lascia un numero sufficiente di alternative fra cui scegliere.

“Non è detto che la bellezza sia monopolio delle rose o delle orchidee,” ci viene spiegato quando entriamo in una delle serre, “ogni fiore ha un suo fascino particolare, anche se all’apparenza può apparire semplice. Il nostro lavoro è proprio quello di esaltarne i pregi giocando sulle combinazioni di forme e colori.”

“Per esempio anche l’eleganza della calla va persa e si trasforma in squallore se finisce dentro a un bicchiere d’acqua appoggiato sul comodino.” Aggiungono quando ci mostrano un fiore bianco a forma di calice. “Invece abbiamo realizzato delle composizioni straordinarie con le gerbere, che molti clienti all’inizio etichettano come delle banali margherite.”

La coppia si ferma proprio vicino a una fila di questi fiori simili appunto a delle margherite, ma dai colori più vivaci e con i petali più lunghi e appuntiti. Ci allontaniamo discretamente mentre parlano sottovoce fino a quando non li vediamo sorridere felici.

“Con la gerbera si dichiara alla persona amata la gioia di stare assieme. E’ un messaggio bellissimo e vogliamo che sia questo fiore a rappresentare il nostro matrimonio. Potete riprodurne la forma?”

Proponiamo subito un’unica torta circolare dove l’infiorescenza e i petali siano rappresentati con dei riccioli di cioccolato bianco. Ma questa prima ipotesi lascia insoddisfatti entrambi perché questo disegno lascerebbe degli spazi vuoti. Suggeriamo quindi un’insieme di torte: una circolare che rappresenti l’infiorescenza e una serie di torte di forma stretta e allungata ciascuna delle quali riprodurrà un singolo petalo. La proposta trova tutti entusiasti perché i vuoti potranno essere colmati con delle decorazioni floreali. Torta e fiori si fonderanno in un’unica straordinaria composizione di colori, sapori e profumi.

Il giorno del matrimonio, quando l’ultima sfoglia di cioccolato è stata appoggiata sull’ultima delle charlotte, realizziamo nel nostro laboratorio un allestimento fittizio. Fotografato e inviato con il cellulare servirà da modello agli sposi e ai loro collaboratori per creare la base floreale definitiva. Non ce la sentiamo di mandare la foto di un tavolo spoglio e improvvisiamo una semplice scenografia con qualche candela e una manciata di petali. Non è niente rispetto a quello che più tardi gli sposi e i loro invitati troveranno quando raggiungeranno il tavolo del banchetto, ma ci sentiamo comunque soddisfatti. Perché oggi abbiamo celebrato assieme al matrimonio dei nostri amici anche quello fra arte dolciaria e floreale.

Data: 19 aprile 2018

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