Arance

Il nome dell’arancia deriva da narandj, una parola araba che a sua volta proviene dal termine indiano nagarunga che significa “frutto favorito dagli elefanti”. Le origini di questo agrume si possono infatti far risalire alle regioni dell’India, della Cina e dell’Indocina, dalle quali è arrivato in Europa nel primo secolo dopo Cristo grazie ai legami commerciali instaurati con l’impero Romano lungo la via della seta. A partire dal VII secolo, con l’inizio dell’espansione islamica, la pianta dell’arancio si diffonde in tutto il bacino mediterraneo ma solo dopo il primo millennio iniziano le prime vere coltivazioni intensive in Portogallo. E infatti arancio portogallo è il nome esatto del frutto che troviamo oggi sulle nostre tavole.

Per la botanica le arance sono delle bacche che appartengono alla categoria delle esperidi. Sono caratterizzate da una buccia esterna, chiamata più propriamente epicarpo, rugosa e di colore arancione a cui aderisce un sottostrato bianco e spugnoso, l’albedo. Malgrado sia scartata al momento del consumo domestico la buccia è commestibile ed è ricca di oli essenziali dotati di proprietà benefiche. Al di sotto della buccia si trova la polpa, formata da grosse cellule fusiformi e suddivisa in spicchi racchiusi in una membrana. I semi sono numerosi e di piccole dimensioni, ma possono mancare nelle varietà apirene.

Dal punto di vista commerciale le arance si possono dividere in bionde e sanguigne a seconda del colore della polpa.

Le arance bionde hanno la polpa di colore giallo-arancio, sono di dimensioni medie e con un aspetto tondeggiante e leggermente schiacciato ai poli. La buccia è sottile, giallo-dorata e con una grana fine e liscia. Sono particolarmente adatte alla spremitura per la loro polpa dolce e ricca di succo mentre sono meno adatte al consumo diretto a causa dell’abbondanza di semi. A questa categoria appartengono l’Ovale, la Calabrese, la Vaniglia, la Dolce, la Maltese e la Navel.

Le arance sanguigne, note anche come sanguinelle, offrono una polpa di colore rosso, profumata, dolce-acidula e quasi sempre priva di semi. Per questa caratteristica sono preferite per il consumo diretto. Le dimensioni sono medie e la forma tende ad essere cilindrica o a pera. La buccia è di un giallo carico con sfumature rosse. In questo gruppo sono comprese le varietà Moro, Sanguinello o Tarocco.

Le proprietà delle arance

E’ impossibile che almeno una volta non ci abbiano suggerito di bere un bicchiere di spremuta quando siamo stati colpiti dall’influenza o dal raffreddore. In 100 grammi di arancia sono presenti infatti ben 60 milligrammi di vitamina C, l’ideale per rafforzare le difese immunitarie contro i mali della stagione invernale.

Il succo d’arancia è il mezzo più immediato e gradevole per assumere i benefici di questo frutto. Lo svantaggio è il rapido deterioramente sotto questa forma delle sue proprietà organolettiche e lo spreco delle fibre contenute nella polpa. Il consiglio è quindi di preferire al succo il consumo in spicchi.

La vitamina C favorisce inoltre il fissaggio dei minerali nell’organismo, in particolare del ferro e del calcio.

Indicate nei casi di anemia, astenia, dispepsia, flatulenza, epatopatia, anoressia, stomatite e dermatosi le arance sono riconosciute anche come uno degli strumenti più efficaci per la lotta al cancro grazie alla presenza di antocianine e all’invecchiamento precoce per la ricchezza di antiossidanti e carotenoidi.

Impiego

Le arance sono le protagoniste di un diffuso equivoco in campo dolciario, quello della confusione fra marmellate e confetture. Infatti una norma europea del 1979, trasformata in legge in Italia nel 1982, ha stabilito che possano essere chiamate marmellate solo i prodotti a base di agrumi, mentre i derivati di tutti gli altri frutti rientrano nella categoria delle confetture. In effetti i Parlamenti di Roma e Strasburgo non hanno fatto altro che codificare un’antica tradizione culinaria britannica che distingue fra la marmalade di arancia, un classico del breakfast, e la jam.

Oltre che sotto forma di spicchi su paste e crostate, le arance forniscono un altro importante contributo al mondo della pasticceria sotto forma di aromi e di canditi, in particolari in dolci tradizionali come il pandolce, il panettone, la colomba e la veneziana.

Sono utilizzate inoltre per la preparazione di liquori dolci come il Cointreau, il Grand Marnier, il Curaçao e l’Aurum.

Curiosità

I decotti a base di buccia di arancia sono indicati per favorire l’appetito, la digestione e curare eventuali dolori di stomaco.

Il consiglio è di utilizzare la buccia delle arance amare raccolte ancora verdi. La scorza deve essere privata della parte spugnosa, tagliata a strisce, lasciata essicare e conservata in vasi di vetro al riparo dalla luce e dall’umidità.

Per preparare il decotto è sufficiente lasciare in infusione dieci grammi di scorza in un bicchiere di acqua bollente per cinque o dieci minuti.

Valori nutrizionali e calorie delle arance (frutto intero)

 Carboidrati % Proteine % Grassi % Calorie per 100 grammi
 7,8
 0,70,2 34

Valori nutrizionali e calorie del succo di arance

 Carboidrati % Proteine % Grassi % Calorie per 100 grammi
 8,2
 0,5- 33